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Piano del Diritto allo Studio: dall'amministrazione poche idee e pochi fondi per le scuole comunali e statali

Vi riportiamo di seguito l'intervento del nostro consigliere Andrea Calvaresi, sul Piano di Diritto allo Studio presentato dalla maggioranza:

Nella premessa al Piano per il Diritto allo studio l’Assessore, dopo aver sottolineato l’eccellenza del sistema scolastico caratese, individua due importanti criticità, due “elementi di impoverimento”, per usare le sue parole : il calo demografico e l’incremento delle necessità di assistenza educativa che corrisponde a un aumento consistente delle situazioni di disagio, problematicità già evidenziate nei Piani dei precedenti anni. Ma una lettura più attenta dei dati conferma che queste difficoltà non riguardano tutte le scuole del territorio comunale, investono con forza essenzialmente, se non esclusivamente, le scuole comunali dell’infanzia e le scuole statali del primo ciclo. Nell’ultimo biennio, ad esempio, la scuola comunale dell’infanzia ha perso 28 iscritti, tutti residenti, a fronte di un aumento degli iscritti nelle scuole dell’infanzia private paritarie. Ugualmente l’Istituto Comprensivo Romagnosi ha registrato un calo di 95 alunni (50 nella primaria e 45 nella secondaria di primo grado) a fronte di un aumento di 15 iscritti dell’Istituto parrocchiale Vescovi Valtorta e Colombo. Anche per quanto riguarda gli alunni con bisogni educativi speciali l’incremento segue lo stesso percorso: aumento nelle scuole comunali e nella statale, con percentuali di alunni disabili e stranieri incomparabili con quelli delle scuole paritarie (basti pensare che nelle scuole comunali d’infanzia gli alunni disabili costituiscono il 4,5% e gli stranieri il 36%, così come nella primaria statale rispettivamente il 6% e il 19% e nella secondaria Dante Alighieri il 5,8% e il 14%, mentre solo nelle scuole dell’infanzia paritarie si ha una presenza di alunni disabili e stranieri che supera l’1% (2% disabili e 6,9% stranieri). Qual è la conseguenza di questa lettura dei dati che l’Amministrazione ci fornisce nel Piano? Innanzitutto emerge un paradosso, che non è tipico di Carate, ma ha una rilevanza nazionale: le scuole che maggiormente devono confrontarsi con le esigenze dell’inclusività e di un approccio multiculturale, caratteristiche che lo stesso Piano definisce come molto positive, vedono un punto di forza trasformarsi in uno svantaggio. Ma soprattutto è chiaro che le scuole che stanno pagando il prezzo delle difficoltà sono la scuola comunale dell’infanzia e le scuole statali, che richiederebbero di conseguenza un supporto maggiore in termini di progettualità e risorse economiche. Ma di tutto questo e di risposte strutturali nel Piano non c’è traccia. Si continua a parlare di concorrenza virtuosa tra le scuole e di sinergia pubblico-privato quando le condizioni di partenza non sono le stesse e quando la stessa messa in comune di buone pratiche non può dare nuova spinta alle scuole attualmente in sofferenza, ma al più mantenere la situazione così come è oggi. 

Interrogazione Consiliare: sulla mancanza di uno spazio riservato all'opposizione sull'informatore comunale

Riportiamo di seguito il testo dell'interrogazione presentata dalla nostra consigliera Anna Vergani:

 

INTERROGAZIONE CARATE BRIANZA

Informa 20/09/2023

Desidero ricevere alcune delucidazioni in merito al periodico informativo CarateBrianza Informa,

distribuito ai cittadini caratesi negli ultimi tre anni come PERIODICO COMUNALE, così espressamente definito anche grazie al logo del Comune presente in prima pagina.

 

Ci è giunta voce che si stanno raccogliendo i fondi per la pubblicità per futuri numeri, chiedo quindi in primo luogo se l'amministrazione intende proseguire con la pubblicazione di questo periodico di informazione.

 

Leggo inoltre dall’editoriale del primo numero del settembre 2021 le parole del sindaco Luca Veggian che presentava così questa nuova iniziativa editoriale”...in questi tempi per un’Amministrazione comunale è fondamentale tenere informati i cittadini sul proprio operato, non a scopo celebrativo, ma a testimonianza di quanto si progetta, di come si lavora, di ciò che si realizza e di come viene speso il denaro pubblico…”

E’ chiaro a tutti ed è un dato inconfutabile che, in questi tre anni, questo periodico comunale ha dato voce esclusivamente al pensiero e all'operato del sindaco e della sua giunta, senza concedere neppure uno spazio, letteralmente neppure una riga, alle proposte e al lavoro dell'opposizione.

 

Chiedo quindi se l'amministrazione ha intenzione di mantenere lo stesso orientamento editoriale.

 

In tale caso, domando, non sarebbe più corretto e onesto nei confronti dei cittadini indicare chiaramente e senza ambiguità che si tratta di un informatore politico?

 

Non ritiene invece questa amministrazione che sarebbe opportuno per questo informatore o per qualsiasi altro strumento di comunicazione istituzionale prevedere un regolamento condiviso, come peraltro è prassi un molti altri comuni?

 

 

 

 

 

 

 

 

Nove Piani: il nostro PGT funziona, nessuna operazione pubblicitaria può nasconderlo

Partiamo dai fatti: sia l’asta d’acquisto della struttura sia l’abbattimento del Nove Piani sono avvenuti a PGT del 2018 vigente.

Nonostante la nostra perplessità per l’enfasi data ad una vicenda riguardante l’inizio lavori in una proprietà privata, non possiamo che ringraziare il Sindaco che ha reso involontariamente chiaro, oltre ogni dubbio, che il PGT del 2018, funziona e ha reso possibile quest’operazione.

La risoluzione del problema del Nove Piani, che da tempo purtroppo si era trasformato in luogo di abbandono e degrado, è sempre stata una priorità della giunta Paoletti: il problema principale è sempre stato quello di creare condizioni tali per cui un operatore potesse essere interessato all’area pur dovendo provvedere all’abbattimento del palazzo: l’aggiudicazione prima e l’abbattimento ora dimostrano che il PGT della Giunta Paoletti conteneva indicazioni valide e che hanno funzionato.

Fatta questa premessa, quindi, ci sembra giusto interrogare il lettore su che basi il Sindaco stia cercando di prendersi i meriti dell’operazione: e lo chiediamo ai lettori perché il Sindaco stesso, sollecitato da noi tra gennaio e febbraio su queste stesse pagine non ha saputo cosa rispondere.

L’iter burocratico di aggiudicazione all’asta della proprietà che gli acquirenti avranno valutato economicamente vantaggiosa in base a quanto previsto dalle regole del PGT vigente, non prevede legalmente altri elementi che possano aver determinato la decisione di procedere nell’operazione. Conosciamo però ormai il Sindaco che, nonostante non abbia fatto nulla, con la solita smania compulsiva che lo porta ad inaugurare con la fascia anche le sue casette LEGO, abbia semplicemente deciso che essere il sindaco al momento giusto è una motivazione sufficiente per prendersene i meriti.

A meno che, ma lo vogliamo escludere categoricamente, il sindaco abbia avuto effettivamente un ruolo nella vicenda ma che questo non si possa rivelare pubblicamente per qualche motivo.

Poichè non abbiamo dubbi sulla specchiata onestà del sindaco e sulla trasparente regolarità degli atti amministrativi dei funzionari che si è scelto, ci sentiamo di escludere la seconda ipotesi. Rimane dunque solo la prima possibilità, che del resto rispecchia perfettamente il modo in cui il Sindaco ha trattato il suo ruolo: tutta visibilità sempre e comunque.

Ma magari siamo noi ad esserci persi qualcosa e proprio per questo lasciamo quindi al lettore rispondere a questo enigma a cui il Sindaco stesso non ha voluto dare risposta.
Al di là della risposta però rimarrà oggettivo un utilizzo spregiudicato della macchina comunale per dare pubblicità all’abbattimento, un utilizzo che qualche maligno (dalla cui cattiveria però, naturalmente, prendiamo le distanze) non esiterebbe a definire propaganda.

IL SINDACO CI ATTACCA PERCHÉ IN DIFFICOLTÀ SU PGT E TASSE

Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco ci ha attaccato per aver preso a suo tempo la decisione di tutelare il parco del Lambro e aver deciso di trasformare alcune aree edificabili residue lungo il fiume in aree verdi concedendo ai proprietari aree edificabili in altre zone di Carate, peraltro molto più congeniali all’edificazione e alle attività economiche per ovvi motivi logistici.

Secondo il Sindaco, infatti, poco contano trent'anni di storia recente che hanno visto la continua delocalizzazione delle attività imprenditoriali dalla zona del Lambro, innanzitutto per gli evidenti problemi logistici che comporta avere un’attività localizzata nella valle del fiume, conta solo che negli ultimi 4 anni alcune delle aree concesse non siano state utilizzate per l’edificazione.

Addirittura ci accusa di aver “rovinato” persone per questo motivo, proprio mentre contemporaneamente lui e la sua giunta hanno decretato aumenti del 20% delle tariffe TARI alla maggior parte delle categorie di attività economica e proprio mentre la Confcommercio chiede criticamente se "abbiamo veramente bisogno" di 5 medie strutture di vendita/supermercati come previsto dal PGT scritto dal Sindaco e dai suoi.

Noi rivendichiamo con forza la scelta politica di preservare la valle del Lambro, trasferendo in altre zone più consone (anche dal punto di vista imprenditoriale) del paese, attività e terreni edificabili.
Bisognerebbe chiedersi, piuttosto, perché e su quali basi il Sindaco e la maggioranza ha deciso di non tutelare il Lambro, di non tenere conto delle più banali considerazioni logistiche ne tantomeno dei fatti storici Caratesi degli ultimi trent'anni.

Interrogazione sullo stato del Pronto Soccorso di Carate

Vi riportiamo il testo della nostra interrogazione sullo stato e le prospettive future per il pronto soccorso cittadino: 

 

Premesso che:
- l'emergenza sanitaria legata al Covid ha drammaticamente rilevato criticità già
presenti nel Servizio Sanitario lombardo, tradizionalmente forte in ambito
ospedaliero, ma inadeguato sul fronte territoriale
- il depauperamento dell'assistenza territoriale e lalogica concorrenzialetra
ospedali privati e pubblici sono tra i più gravi errori commessi dalle Giunte
Regionali di Lombardia, che hanno governato ininterrottamente dal 1995 ad oggi
Considerato che:
- proprio in questi giorni in Consiglio Regionale si voterà il testo di riforma del
Servizio Sociosanitario regionale
- è notizia della scorsa settimana l'allarme lanciato dal Sindacato Funzione
Pubblica della CGIL Monza Brianza per lo "stato di salute" dell'Ospedale di
Carate, in merito a " gravi carenze " nel reparto di Chirurgia e in Pronto
Soccorso, per il quale si rincorrono voci di chiusura, nonostante le rassicurazioni
di facciata e nonostante i recenti lavori di ristrutturazione
Rilevato che
questi sono argomenti di PRIMARIO INTERESSE per la cittadinanza intera
INTERROGHIAMO il SINDACO per CONOSCERE :
- con riferimento al percorso di Riforma della Sanità Regionale, se e a quali
iniziative previste ha partecipato ( per esempio, incontri tra Conferenza dei
Sindaci e ASST ) e quali istanze del nostro territorio abbia portato
- se si è interessato per comprendere le ragioni per le quali a Carate non è stata
prevista una Casa della Comunità o un Ospedale di Comunità ( come invece è
previsto a Giussano )
- se si è attivato per conoscere quale attenzione e considerazione di importanza
avrà il nostro Presidio Ospedaliero caratese all'interno della Riforma Sanitaria
Regionale, e se saranno previsti finanziamenti ed implementazioni del personale
medico
- se e quali iniziative sono state prese ( o si intenda prendere...) a sostegno del
Pronto Soccorso e dell'intero Presidio Ospedaliero di Carate, viste le ormai
conosciute, croniche e preoccupanti difficoltà e le loro ricadute sui cittadini.

L'intervento del nostro Capogruppo sul Giornale di Carate sul progetto della maggioranza per il parcheggio a Costa Lambro: "Quel Parcheggio, per noi, rimane un vero scempio"

L'intervento del nostro Capogruppo sul Giornale di Carate di questa settimana riguardante il progetto della maggioranza Veggian, bocciato dalla soprintendenza, per un nuovo parcheggio per la scuola elementare di Costa Lambro.

"Gentile Direttore,

leggo sul vostro giornale l’intervento del Consigliere di frazione Sanvito sul parcheggio per le Scuole di Costa Lambro, e mi rendo conto che è necessario chiarire prima di tutto ai cittadini quale sia la posizione del PD sull’argomento.

Il Sindaco infatti afferma che il PD ha votato in Consiglio Comunale a favore dell’opera, confondendo - io penso intenzionalmente - anche gli stessi consiglieri di frazione. Il PD in Consiglio Comunale ha votato una delibera che riguarda solo l’acquisizione gratuita dell’area necessaria per la realizzazione dell’opera. Nell’iter non è mai stato discusso il progetto che la Giunta ha poi portato avanti in totale autonomia e presentato – come sempre – ai giornali e non al suo Consiglio nel mese di agosto. Dopo averne preso visione (sui giornali), nell’ultimo consiglio comunale io l’ho definito “estremamente impattante in termini ambientali”, ma poiché questa forma espositiva educata non viene a quanto pare pienamente compresa dall’Amministrazione ora preferisco dire che si tratta di un vero e proprio scempio, un parcheggio da supermercato che deturperà in modo irreversibile un bellissimo scorcio del nostro paese. Su quest’opera, così impattante, il PD non è d’accordo né mai lo sarà.

Deve essere chiaro a tutti che la realizzazione del parcheggio come ora proposto è responsabilità unica dell’Amministrazione Comunale, e invito i Consiglieri di maggioranza a favorire il ripensamento della stessa, cominciando dal Consigliere Nava, oggi capogruppo di Forza Italia, che agli esordi di questa Amministrazione ebbe a dire che essa avrebbe operato per realizzare il bello. Gli chiedo ora dove stia il bello in quest’opera, non a caso oggetto di seri rilievi da parte della Sovrintendenza. 

Ricorderei peraltro che già nel mio intervento in occasione dell’approvazione dell’acquisizione dell’area ebbi anche a dire che noi pensiamo che l’ampliamento del parcheggio serve, ma prima occorre aprire sul futuro della Scuola di Costa Lambro, una scuola che quando la frequentavo io contava circa 125 alunni di cui probabilmente 120 residenti nelle due frazioni che la raggiungevano a piedi o in bicicletta. Ora la maggioranza dell’utenza viene da fuori frazione, e anche i residenti portano a scuola i figli in automobile. Sappiamo che nei prossimi anni avremo un ulteriore calo dell’utenza, che già può essere interamente servita nei due plessi di Carate. Invitavo a questa riflessione, e lo faccio ora con maggior forza: se per mantenere una scuola che non ha futuro dobbiamo compromettere in modo irreversibile la bellezza che accoglie chi sale a Costa Lambro valutiamo ora e subito, prima di procedere, se non sia piuttosto il caso di pensare già dal prossimo anno a non avviare qui la nuova classe prima operando per la una progressiva chiusura della scuola. L’edificio potrà essere recuperato ad altre funzioni pubbliche, che non necessitano di un parcheggio; il bilancio del Comune ne trarrà dei vantaggi e noi eviteremo di realizzare un’opera che deturpa un paesaggio di pregio per essere utilizzata non più di trenta minuti due volte al giorno, che finirebbe con l’essere del tutto inutile se la Scuola dovesse poi essere comunque chiusa.

Mi consenta infine, Direttore, di usare questo spazio per esprimere la mia solidarietà al Consigliere Sanvito che è stato duramente attaccato dal Sindaco in quanto mio “simpatizzante” per aver espresso la propria opposizione all’opera nel Consiglio di Frazione. E’ inaudito che un Sindaco affronti il confronto di merito con un cittadino, che in questo caso gli porta un’opinione ampiamente condivisa dai residenti nella frazione da lui rappresentati, in ragione delle sue amicizie. Di Roberto Sanvito tutti a Costa Lambro conoscono l’indipendenza di pensiero, e non c’è dunque bisogno che sia io a ribadirla. Certo è invece che un Sindaco deve ricorrere a simili argomenti nel relazionarsi con un cittadino dimostra di essere il primo ad avvertire la debolezza delle proprie ragioni. "

Comunicazione Consiliare sul ritardo con cui il comune di Carate ha fornito le liste elettorali al comitato promotore del Referendum sulla legalizzazione della Cannabis

La nostra posizione, espressa dal nostro consigliere Federica Baio, riguardo al ritardo con cui il comune ha inoltrato le liste elettorali al comitato promotore del referendum sulla legalizzazione della cannabis:

"Come riportato dal comitato promotore, dalla stampa e da molti cittadini, il nostro comune non ha saputo rispettare la scadenza (definita per legge a 48 ore dalla presentazione della richiesta) per la consegna dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali al comitato promotore per il referendum per la legalizzazione della Cannabis: un’inadempienza che se protratta ulteriormente avrebbe messo concretamente a rischio di annullamento centinaia di migliaia di firme e potenzialmente sabotato complessivamente la raccolta firme.
Per fortuna, sia pure con ritardo, ci risulta che il comune di Carate ha poi provveduto a inoltrare i certificati elettorali.
È senz’altro vero che la lista di comuni inadempienti è lunga ma se da una parte crediamo di dover svolgere il nostro incarico sollecitando la giunta ad attivarsi affinché simili disguidi non si ripetano nuovamente qui, nel comune in cui abitiamo e in cui ricopriamo un ruolo istituzionale, dall’altra non possiamo fare a meno di sorprenderci per l’inefficienza dimostrata sovente dalla macchina comunale (come non ricordare il caso del referendum dell’anno scorso in cui ai seggi furono consegnate liste degli aventi diritto sbagliate) quando sui giornali questa maggioranza non fa che suonare le trombe per la grande efficienza che si ritiene di aver raggiunto."

Comunicazione Consiliare sull'esternalizzazione dell'Università della terza età

La nostra posizione, espressa dal nostro consigliere Federica Baio, sulla decisione dell'amministrazione di esternalizzare la gestione dell'università della terza età: 

"Ci ha colti di sorpresa la decisione dell’amministrazione di esternalizzare la gestione delle attività dell’Università per la Terza Età, che abbiamo saputo SOLO dai giornali.

MAI si era accennato prima a questo orientamento in nessuna sede istituzionale Consiglio o Commissione che sia, e non ne troviamo alcuna traccia neppure nel DUP.

Ricordiamo che questa gestione è sempre stata effettuata direttamente dal Settore servizi educativi/culturali/sport/tempo libero (e ora anche Ambiente …) del nostro Comune e che è sempre stata riconosciuta di grande qualità e molto apprezzata, al punto da attrarre numerose iscrizioni anche da fuori Comune.

L’U3, nata 30 anni fa dalle esigenze espresse dalla comunità caratese, ha svolto e svolge l’importante compito di favorire l’aggregazione degli utenti attraverso un coinvolgimento amichevole fra docenti e iscritti, ha lo scopo di ampliare e sviluppare le conoscenze e il dibatto critico su questioni e tematiche di ampio respiro e di organizzare incontri, visite culturali e viaggi.

Negli anni sono stati istituiti nuovi corsi (siamo passati da 10 a 50), sia teorici che pratici, in risposta alle richieste stesse dei corsisti.

Insomma, l’U3 è diventata nel tempo un vivo patrimonio dei caratesi.

Sono quindi numerose le nostre perplessità in merito a questa scelta amministrativa di cui non riusciamo a cogliere i potenziali vantaggi.

Innanzitutto ci piacerebbe capire meglio CHI garantirà adesso e per il futuro la qualità e la quantità del servizio e se ci sarà una qualche forma di coprogrammazione e coprogettazione tra l’Amministrazione Comunale e l’Organizzazione del terzo settore.

Sappiamo bene, infatti, che il Comune può svolgere le sue funzioni anche favorendo l’iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà, principio che condividiamo nel modo più assoluto.

E’ però lecito chiedersi se, in questo caso, la scelta di demandare la gestione del servizio ad un’organizzazione del terzo settore non sia stata determinata piuttosto dalla necessità, o meglio dalla VOLONTA’ di sgravare l’Ufficio anche di questa ulteriore competenza, come si sta facendo a ripetizione in questi ultimi due anni.

Osserviamo infatti purtroppo che il Settore è stato progressivamente svuotato di tutta una serie di competenze sostanziali (dalla gestione del nido e della scuola infanzia, all’assistenza educativa per le relazioni sociali ora gestito di fatto dalla cooperativa sotto l’egida dei servizi sociali, passando per la nuova modalità di calcolo dei bollettini trasferita in capo al servizio economato).

Eppure, a fronte di questo importante “alleggerimento” di compiti, sempre in questi ultimi tempi, c’è stato un considerevole aumento del personale in questo Settore:

MA ALLORA con quali competenze e per quali finalità istituzionali?

A questo potremmo aggiungere altre osservazioni di dettaglio in merito all’avviso pubblico per l’individuazione dell’organizzazione del terzo settore a cui affidare lo svolgimento delle attività di Università per la Terza Età per il prossimo triennio.

Ci chiediamo per esempio:

- come sono state calcolate le spese per riscaldamento e utenze della nuova sede in Villa Cusani previste in € 16.000 cui l’OTS dovrà contribuire a partire dall’anno 2022/2023 in base al numero degli iscritti per un importo intorno a 12.000 euro?

- E se questi costi dovessero variare come ci si comporterà?

- Tutte le altre spese di gestione – docenti, libretti, assicurazioni, attrezzature, fotocopie, telefoni, pulizia e manutenzione saranno a carico dell’OTS quindi gli incassi andranno tutti al terzo settore?

- E chi incasserà le rette? Chi le definirà? Con quali criteri? In accordo con il Comune?

- Per il primo anno, poi, anno c.d. “di transizione” tutte le spese rimarranno a carico del Comune visto che il contributo a carico dell’OTS è previsto solo a partire dall’anno accademico 2022/2023? Ma come verrà regolato il rapporto tra Comune e OTS? E quando partiranno i corsi di quest’anno? ….)

Insomma restano aperte una serie questioni che avrebbero meritato e meritano ancora di essere quanto meno illustrate e discusse in sede di commissione.

Su questo cambio sostanziale della politica educativa caratese CHIEDIAMO quindi che si apra innanzitutto un dibattito non solo in Consiglio ma anche tra la cittadinanza perché, prima ancora di entrare nel merito di una valutazione che presumibilmente ci vedrà contrari, la mancata discussione rappresenterebbe un’ulteriore manchevolezza grave in termini di partecipazione.

Dopo più di tre anni in cui le forze politiche e la cittadinanza apprendono innanzitutto dai giornali e da facebook le scelte e le azioni di questa Amministrazione, nonostante i continui richiami da parte nostra, è necessario che non si dimentichi il dovere di INFORMAZIONE e PARTECIPAZIONE che OGNI Amministrazione Comunale ha nei confronti dei propri Cittadini, a partire da quelli eletti con cui si trovano a collaborare in Consiglio Comunale."

La maggioranza nega un diritto alle imprese Caratesi

LA MAGGIORANZA NEGA UN DIRITTO ALLE IMPRESE CARATESI: QUEST'ANNO NON POTRANNO SMALTIRE IN AUTONOMIA I PROPRI RIFIUTI.
 
Il Decreto Legislativo 116/2020, ha reso possibile per le aziende scegliere se avvalersi del servizio di raccolta rifiuti comunale o provvedere in autonomia allo smaltimento dei rifiuti (e di conseguenza non dover pagare la TARI corrispondente).
Ebbene, Mercoledì sera, la maggioranza ha scelto di rendere, per questo anno, impossibile questa scelta individuando l'ultima data utile per l'inoltro della richiesta proprio il 30 Giugno (ovvero lo stesso giorno in cui si svolgeva il consiglio comunale e in cui si integrava nel regolamento comunale quanto previsto nel D.Lgs 116/2020) e rifiutando persino un nostro emendamento che chiedeva di posticipare, esclusivamente per quest'anno, la data di scadenza di un mese.
 
Dopo la lunga perdita di tempo nell'approvare una riduzione della TARI alle attività colpite dalla crisi economica (rifiutandosi per altro di fornire rassicurazioni su semplicità del procedimento e di ulteriore impegno economico da parte del comune che integri i fondi arrivati dallo stato), un altro gravoso colpo alle attività economiche del nostro paese. Alla faccia dell'efficienza.

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