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Mozione riduzione TARI bocciata: la maggioranza sceglie di fare il minimo indispensabile, obbligata dal governo e con fondi governativi, trascurando semplicità burocratica ed efficienza

Dopo averci negato la discussione della nostra mozione per la riduzione della TARI alle attività colpite dalla crisi sanitaria per DUE MESI, la maggioranza l'ha bocciata perché obsoleta. Una bella prova di ipocrisia, non c'è che dire!
Poco importa,poi, se ancora non c'è nessun provvedimento attuativo dell'intervento proposto ma solo la variante di bilancio che recepisce i fondi governativi.
 
Ma c’è di peggio: la mozione, infatti, chiedeva di attuare la riduzione alle attività nella MISURA MASSIMA consentita dalle norme e NELLE FORME TECNICHE PIÙ SEMPLICI possibili per i contribuenti e non si limitava quindi ad una semplice richiesta di impegno sulla questione. Infatti, come anche specificato nel Decreto del 25 Maggio, i comuni possono ricorrere a trasferimenti non utilizzati nel corso del 2020 e a fondi propri per attuare la riduzione: prendendo come riferimento l’avanzo di amministrazione (che l’anno scorso ha superato il milione), si può verificare che i fondi propri comunali non sono di certo in sofferenza e che dunque è tranquillamente possibile ricorrervi senza ulteriormente gravare sulla collettività cittadina. A fronte del durissimo anno trascorso, è prioritario che il comune non si limiti ad attuare un’iniziativa governativa bensì che esso agisca anche in prima persona, per garantire che le attività possano godere del massimo supporto economico possibile.

Inoltre l’anno scorso la riduzione alle utenze non domestiche fu attuata (e solo dopo una nostra lunga sollecitazione) in colpevole ritardo e con una forma tecnica particolarmente complessa per accedervi: semplificare, come da noi proposto, includendo la riduzione direttamente nella bolletta, comporterebbe un sicuro miglioramento dell’efficacia dell’intervento.
Dopo aver perso per due mesi l’occasione di rassicurare da subito le attività sulla volontà di intervenire sulla questione, la maggioranza ha ieri ulteriormente rimandato ogni impegno concreto sul tema rifiutando di assicurare da subito la maggior semplicità burocratica e le maggiori dimensioni possibili per la riduzione della TARI alle attività in difficoltà.

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