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Elezioni europee 2014: considerazioni del Segretario

Le elezioni europee di Domenica 25 Maggio si avvicinano a grandi passi, per cui, ne approfitto per fare qualche considerazione su questa tornata elettorale. Come sappiamo, questo voto europeo cade in un momento di straordinaria eccezionalità del contesto economico-sociale. Mai come questa volta il rinnovo del Parlamento Europeo sarà un'occasione storica per colmare il deficit democratico e sociale nella costruzione europea: grazie all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, infatti, i cittadini europei potranno scegliere direttamente la persona che guiderà la Commissione Europea - il motore dell'integrazione europea - e imprimere attraverso il loro voto un nuovo corso alle politiche dell'UE.

Non si tratta in questo caso di prendere banalmente posizione per avere più o meno Europa, ma decidere quale Europa vogliamo per il futuro. Quelle di Domenica sono, in fondo, le prime vere elezioni europee. Il PD e il PSE sono uniti nel sostegno a Martin Schulz.

Il primo passo da compiere deve necessariamente poggiare su una svolta culturale nella relazione tra l'Europa e l'Italia. Anche se spesso questo concetto ci sfugge l'Europa è politica interna. Molto spesso ci sentiamo ripetere dai cittadini che le elezioni europee sono elezioni “inutili” , che fanno solo perdere tempo, spendere soldi e servono soltanto a piazzare qualche “escluso” eccellente (e su questo ultimo punto andrebbe fatta una analisi autocritica da parte dei tutte le forze politiche).

Non mi stancherò mai di ripetere che non può, non è e non deve essere così! Basti pensare che le normative europee sono, oggi,  all'origine del 60% della legislazione nazionale (attuazione di direttive, regolamenti immediatamente applicabili). L’Europa è politica interna, dal momento che influenza quotidianamente le decisioni prese dai governi e dai parlamenti nazionali!

I partiti e i governi conservatori, in maggioranza all’interno della Commissione e del Consiglio, hanno imposto un’agenda di rigore e di chiusura sociale. Basta con il dare la colpa all’Europa per gli errori e i fallimenti causati dal centrodestra europeo! La Lega Nord e Forza Italia oggi urlano di volere “meno Europa” ma sono stati proprio i loro governi a dare il via libera a una linea europea di austerity e di rottura della solidarietà! In Europa, il Partito Socialista Europeo, a cui il Partito Democratico ha deciso di aderire, è all’opposizione, ininterrottamente, dal 1999! È arrivato il momento di cambiare! Dopo 15 anni di maggioranza del Partito Popolare Europeo i risultati sono sotto gli occhi di tutti: le politiche messe in atto dal centrodestra europeo per rispondere alla crisi sono state prigioniere di tesi contabili liberiste ed hanno indebolito ancora di più il quadro sociale ed economico.

Che ne è stato dei 120 miliardi promessi a giugno 2012 nel “Patto crescita e occupazione”? E i 6 miliardi di euro dell’Iniziativa per l’Occupazione Giovanile – che già sono pochi e sotto le stime necessarie - hanno mai trovato realizzazione all’interno dei Paesi membri?

Gli anni perduti dell'austerity potrebbero ora condurre ad un effetto perverso e paradossale: il Parlamento Europeo, l'unica istituzione che si è battuta contro il rigore nonché la sola ad essere eletta direttamente dai cittadini, rischia di vedere limitata la propria azione a causa del consenso raccolto dai movimenti euroscettici.

Solo con concretezza e visione, con solidarietà e interdipendenza tra i Paesi europei possiamo ridare slancio al progetto comunitario: in un'Europa senza strumenti di controllo e solidarietà basta un paese che rappresenta il 2% del PIL della UE - come nel caso della Grecia – per mettere in crisi intera l'area euro ed esporre tutti al collasso.

Le proposte lanciate negli ultimi anni dal Gruppo S&D al Parlamento Europeo aprono la strada a una visione diversa e di alternativa per rilanciare l’economia europea. I Socialisti e Progressisti europei lo avevano detto: di sola austerity si muore! Alcuni obiettivi sono prioritari ed urgenti per rivedere tutta il governo economico-finanziario dell’Unione Europea, sia utilizzando gli strumenti già previsti dal Trattato sia in una visione realistica di allargamento delle competenze comunitarie.

 

Fabio Casiraghi

Segretario di Circolo

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